Politicizzare il Made in Italy milanese
Giorgio Correggiari e la moda transnazionale negli anni settanta e ottanta
Abstract
Giorgio Correggiari è stato un designer di moda partecipe del fenomeno noto come la “era degli stilisti”, che corrisponde al periodo compreso tra gli anni Sessanta e Ottanta del XX secolo. Si distinse per suo atteggiamento politico, che lo rese un insider critico del sistema della moda italiana. Dalle sue critiche emergono problemi legati alla globalizzazione della etichetta Made in Italy e il suo conflitto ideologico-culturale-etico-produttivo con gli Stati Uniti. Questo atteggiamento l’ha messo in relazione con un diverso panorama postcoloniale, definibile con il concetto di Global South, per le sue esperienze in India e in Brasile, che insieme alla collaborazione in Giappone, suggeriscono una critica alla relazione Italia-Stati Uniti, caratteristica del Made in Italy. Attraverso il suo archivio privato e l’intervista con il fratello e collega Lamberto Correggiari, il saggio ha lo scopo di analizzare le strategie di penetrazione nei mercati indiano, brasiliano e giapponese dello stilista e le possibili ragioni che lo hanno portato a preferire questi mercati a quello americano, proponendo le relazioni transnazionali del designer di moda come un modo di politicizzare l’etichetta Made in Italy.
Copyright (c) 2021 Débora Russi Frasquete
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