Il senso del design

Parole chiave: Design, Semiotica, Lampada Arco, Segno, Significazione

Abstract

Siamo circondati da oggetti di ogni genere: lampade, tavoli, automobili, elettrodomestici, telefoni cellulari e chi più ne ha più ne metta. Eppure, solo per pochi di essi siamo disposti a usare la parola design. Per essere “di design” un oggetto non deve solamente essere progettato e prodotto industrialmente, deve avere qualcosa in più. Ma in cosa consiste questo quid? Come si riconosce il design? Ecco che una questione apparentemente soltanto tecnica come quella del progetto diventa in un attimo un problema semiotico. Per affrontarlo partiremo da un oggetto di design che tutti riconoscono come tale e proveremo a muoverci a ritroso, decostruendolo in modo da vedere come i tratti che manifesta possano creare precisi effetti di senso. Il punto non è cosa significa, ma come lo fa, ovvero quali processi semiotici si innescano a partire dalla sua articolazione materiale. Per noi quest’oggetto è la celebre Arco progettata nel 1962 da Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos.

Biografia autore

Dario Mangano, Università degli studi di Palermo

È professore ordinario di Semiotica presso l’Università di Palermo e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, dove tiene anche un Laboratorio di pubblicità alimentare. Si occupa dei rapporti tra progetto e significato nei vari aspetti della cultura del design. Ha pubblicato diversi libri e articoli fra cui Ikea e altre semiosfere. Laboratorio di sociosemiotica. (Mimesis 2019). Che cos’è la semiotica della fotografia. (Carocci 2018); Che cos’è il food design. (Carocci 2014); Archeologia del contemporaneo. Sociosemiotica degli oggetti quotidiani (Nuova cultura 2010), Semiotica e design (Carocci, 2008); nel 2020 ha curato il volume Quando è design (Ocula).

Pubblicato
2022-12-30