Franco Albini e la gommapiuma Pirelli
Per una storia della schiuma di lattice di caucciù in Italia (1933-1951)
Abstract
La storia del design per il comfort, in particolare dei sistemi di imbottitura e molleggio delle sedute, ha la sua prima pietra miliare nel celebre testo di Siegfried Giedion del 1948 Mechanization takes Command. Purtroppo un pezzo di questa storia, in buona parte dimenticata, non compare in quelle magistrali pagine, e riguarda il programma industriale adottato dalla Pirelli, tra il 1933 e circa il 1940, per l’applicazione della cosiddetta “Gommapiuma Pirelli” nel campo degli imbottiti per la casa. In particolare emerge in questa microstoria l’intreccio programmatico di tale processo applicativo da parte di un gruppo di architetti razionalisti milanesi con il sostegno industriale della Pirelli. Punto focale di questa indagine è il libretto scritto e curato da Franco Albini intitolato La Gommapiuma Pirelli alla VI Triennale, dedicato appunto alle diverse applicazioni della gommapiuma in altrettanti tipi di sedute disegnate da Albini, Bottoni, Minoletti, Ponti e altri, adottate in diversi ambienti allestiti per la VI Triennale di Milano del 1936. Una storia che come scrive Albini nel suo testo “il gusto moderno trova nel materiale il mezzo per raggiungere forme nuove e caratteristiche”. Una storia tuttavia che, forse per il periodo in cui avvenne, cadde subito dopo la guerra in un nebbioso oblio, tanto da consentire nei primi anni ’50 la convinzione che la gommapiuma con il nuovo molleggio del “nastrocord” (brevetto 1948) siano stati insieme, per la prima volta, il punto di partenza per la nascita del mobile imbottito moderno.
Copyright (c) 2014 Giampiero Bosoni
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