• Storie di Semiotica e Design
    V. 11 N. 20 (2024)

    Il numero esplora i rapporti intercorsi, in una dimensione storica, tra design e semiotica. Gli approcci dei contributi possono essere di duplice natura: da una parte l’esplorazione della dimensione dello Strutturalismo e delle sue connessioni con il design, il dibattito sul progetto, l’uso nella didattica e gli esiti che ne conseguono, e dall’altra l’uso della semiotica come chiave interpretativa del design nelle diverse culture progettuali. Ci si vuole interrogare su come la scienza dei segni (e dei loro significati) abbia influenzato il lavoro di progettisti e storici in Italia e altrove e su quali strade si possano ancora percorrere.

  • Design e limiti dello sviluppo
    V. 10 N. 19 (2023)

    All’interno della cultura del design è possibile riscontrare, fin dalla prime fasi dello sviluppo tecnologico ottocentesco, la presenza, di due indirizzi: il primo sinergico al modello produttivo industriale, il secondo più critico verso gli squilibri che questo ha provocato.
    La consapevolezza che i processi di produzione modificassero le condizioni ambientali risale all’età classica, ma l’efficacia nella ricerca delle soluzioni non è stata costante nei diversi momenti storici.
    Nel corso del XX secolo, le due visioni (quella del problem-solving collaborativo e quella della contrapposizione), hanno sviluppato teorie e progetti che hanno alimentato, all’interno delle discipline del progetto, un dibattito non ancora storicizzato. Come non appare ancora storicizzato quell’ampio movimento di idee, sostenuto da progetti di comunicazione bottom-up che, influenzando attraverso l’opinione pubblica la cultura economico-politica, ha promosso la nascita di vincoli legislativi divenuti elementi di indirizzo anche per lo sviluppo dei prodotti industriali.

  • “Italy: the New Domestic Landscape”. I primi cinquant’anni
    V. 10 N. 18 (2023)

    Questo numero AIS/Design Journal: Storia e Ricerche, a cura di Fulvio Irace, è interamente dedicato alla mitica mostra “Italy: the New Domestic Landscape” ideata e curata da Emilio Ambasz e tenutasi al MoMA di New York nel 1972.

    Si propone di fornire nuovi punti di vista e nuovi documenti sulle origini e le intenzioni dello show, la sua restituzione grafica, gli allestimenti, i contributi accolti nel catalogo, le sponsorizzazioni e le interferenze di istituzioni e aziende, e di essere anche un omaggio al suo curatore.

  • Per una storia della fenomenologia del Design
    V. 9 N. 17 (2022)

    Questo numero di “AIS/Design Journal: Storia e Ricerche”, a cura di Giampiero Bosoni, Elena Dellapiana e Jeffrey Schnapp, è il primo della nuova direzione. 
    Fascicolo miscellaneo, su invito, sotto il cappello delle “Fenomenologie del design” raccoglie saggi che, a partire da robuste basi archivistiche di natura diversa, si agglutinano intorno ai fenomeni che compongono la definizione del design e i suoi linguaggi di riferimento: la semiotica, lo storytelling, e poi il prodotto, l’allestimento, la moda, la grafica, i protagonisti.

  • Repertorio per una nostra storia del design
    V. 9 N. 16 (2022)

    Questo fascicolo, che rappresenta l’ultimo sotto la direzione di Raimonda Riccini, si presenta in una forma speciale. I membri dei comitati di direzione che negli anni hanno condotto la rivista hanno scelto, tra i saggi pubblicati, quello che a loro giudizio risulta particolarmente significativo, e di motivarne la ragione con un breve testo introduttivo. Ne risulta una piccola antologia rappresentativa dei numeri fin qui usciti. Nella speranza così di offrire al lettore un repertorio di temi e autori che hanno contribuito ad accrescere, per metodi, fonti, contenuti, la nostra conoscenza storica e altri che hanno aperto nuove strade di studio.
    Inoltre, questo numero celebra la ricorrenza del centenario della nascita di Alberto Rosselli (1921-1976) con alcuni testi che ne rileggono i contributi e l’esperienza, in particolare quella di Stile Industria.

  • Geografie relazionali nella storia del design
    V. 8 N. 15 (2021)

    Con il tema delle “geografie relazionali” l'intenzione di questo numero è di valorizzare studi e ricerche che assumono approcci tipici delle scienze sociali per la comprensione e la spiegazione del design. Questo, infatti, oltre ad essere fatto di “cose”, strutture materializzate (come la nazione o la comunità), individui e meccanismi, è composto soprattutto di reti e fatti sociali: un insieme intricato e complesso di intersecazioni, rete di flussi e di relazioni...

  • Fotografia e design. La costruzione dell’immagine del prodotto industriale
    V. 7 N. 14 (2020)

    Il numero sulla storia della fotografia di design, curato da Paola Proverbio e Raimonda Riccini, è nato sulla spinta di un finalmente esplicito e pieno riconoscimento, avvenuto negli ultimi tempi, del ruolo della fotografia nello sviluppo della cultura del design...

  • #12-13 AIS/DESIGN JOURNAL / SOCIAL DESIGN Social Design. Design e “bene comune”
    V. 7 N. 12-13 (2020)

    Per questo primo doppio numero della rivista, Social Design. Design e "bene comune", curato da Marinella Ferrara, Francesco E. Guida, Mario Piazza, Paola Proverbio e Raimonda Riccini, quasi come una sfida, si è provato a rompere l’ortodossia di un approccio lineare alla storia.
    In questo orientamento, che tende a portare più vicino a noi i temi storici, il Social Design si offre in modo calzante per il suo essere questione contemporanea e complessa, ampia e ambigua financo controversa, anche solo dal punto di vista delle diverse espressioni sinonimiche con cui si presenta: design etico, design umanitario, design per la collettività, design di pubblica utilità, design per l’utenza ampliata, design per la sostenibilità, ...

    Il numero ha ricevuto la Menzione d'Onore alla XXVII edizione del Compasso d'Oro (giugno 2022), ed è stato segnalato nell'ADI Design Index 2021 (promosso da ADI, Associazione per il Disegno Industriale) nella sezione "Ricerca teorica, storica, critica e progetti editoriali". Dal 15 novembre 2023 è nell'elenco delle Eccellenze Lombarde di Regione Lombardia all'interno dei prodotti e dei progetti selezionati ADI Design Index 2021.

  • I “classici” della storia del design. Riletture fra progetto della storia e storia del progetto.
    V. 6 N. 11 (2018)

    Il numero 11 di «AIS/Design. Storia e Ricerche», a cura di Fiorella Bulegato, Dario Scodeller e Carlo Vinti, propone la rilettura critica di alcuni testi “classici” della storia del design pubblicati fra gli anni settanta del Novecento e i primi anni duemila che si ritiene siano particolarmente significativi per la metodologia di ricerca, la forma di scrittura adottata e la rilevanza degli argomenti affrontati. Si tratta di volumi editi in Italia, che hanno contribuito a formare l’idea stessa di storia del design e sono considerabili un punto di partenza per la costruzione di una storiografia nazionale della disciplina.

  • Storie di design attraverso e dalle fonti
    V. 5 N. 10 (2017)

    Dopo oltre quattro anni di attività «AIS/Design. Storia e Ricerche» celebra la sua decima uscita – a cura di Fiorella Bulegato, Maddalena Dalla Mura, Raimonda Riccini e Carlo Vinti – con una riflessione metodologica sullo studio e sull’utilizzo delle fonti primarie, che si può considerare il tema di questo numero.
    L’attenzione è posta sullo strumento di lavoro dello storico, sulle fonti e sugli archivi, anche a rischio di apparire pleonastici. Se non c’è dubbio che il ricorso alle fonti è da sempre il primo e più naturale attributo della ricerca storica, non si può ignorare che negli anni recenti si registrano fenomeni apparentemente contraddittori nell’ambito della storia e della sua trattazione...

  • Ripensare Enzo Frateili. Memoria e attualità di un intellettuale del Novecento
    V. 5 N. 9 (2017)

    Questo numero di «AIS/Design. Storia e Ricerche», curato da Raimonda Riccini, è per certi versi anomalo. Il tema proposto costituisce una sorta di prima sperimentazione per la nostra rivista. L’elemento di novità è quello di aver costruito un intero numero attorno a un solo personaggio: Enzo Frateili (Roma 1914-Milano 1993). Si tratta di una figura poco nota se non sconosciuta oggi ai più, ma che ha rappresentato nella seconda metà del Novecento una delle voci più interessanti e vitali della cultura del design e dell’architettura in Italia...

  • Gli anni del contatto: graphic design, nuove tecnologie e nuovi media
    V. 4 N. 8 (2016)

    Il numero - a cura di Maddalena Dalla Mura, Raimonda Riccini e Carlo Vinti - si propone di contribuire agli studi storici e alla comprensione di un fenomeno - l'avvento del digitale - che ha radicalmente ridefinito lo scenario concettuale e operativo del design contemporaneo.
    A trent'anni dalla rivoluzione del desktop publishing, la rivista esplora il periodo più lungo di intersezione, convergenza e tensione che si è verificato quando il design grafico “ha preso contatto” con le tecnologie e i media elettronici e digitali. Gli articoli pubblicati esaminano l'impatto delle diverse innovazioni introdotte dagli anni Cinquanta al nuovo millennio sulla professione e sull'idea stessa di graphic design...

  • Design al lavoro: la storia del progetto fra studio e impresa
    V. 4 N. 7 (2016)

    Gli articoli di questo numero della rivista - a cura di Fiorella Bulegato e Dario Scodeller - ricostruiscono lo spazio di lavoro, insieme ai metodi e agli atteggiamenti sviluppati dai progettisti nei loro rapporti con le tante diverse figure che compongono il “sistema del design”, sia lavorando all'interno delle aziende manifatturiere, o come liberi professionisti, nel ruolo di imprenditore, o in esperienze collettive...

  • I designer e la scrittura nel novecento
    V. 3 N. 6 (2015)

    I designer e la scrittura nel novecento è il primo numero curato da Fiorella Bulegato, Maddalena Dalla Mura e Carlo Vinti come associate editors della rivista «AIS/Design. Storia e ricerche» per il biennio 2015/2016. Nell’elaborare un programma per questo periodo, i curatori hanno voluto cogliere alcune sollecitazioni che provengono dai cambiamenti in atto nel design, con particolare riferimento alla posizione professionale e culturale dei designer. Da questo punto di vista il tema della scrittura può essere un ottimo punto di partenza e offrire una lente d’osservazione e approfondimento interessante...

  • Il design nell’industria alimentare: cultura, prodotti, comunicazione. Speciale Expo 2015
    V. 3 N. 5 (2015)

    Come affrontare il delicato rapporto tra design e cibo? Il titolo di questo numero speciale della rivista, curato da Rosa Chiesa, Ali Filippini e Gianluca Grigatti, non riserva troppe sorprese rispetto ai contenuti. Viviamo un momento in cui la locuzione food design, categoria dai confini incerti e sulla cui definizione ci si sta ancora confrontando, insieme al più generale tema del cibo è assolutamente diffuso, e a volte pure abusato. Tale interesse, generalista e specialistico, riguardo al cibo/progetto e alla filiera alimentare emerge sulla spinta di una crescente attenzione di massa attorno al cibo e al contempo convive con il proliferare di una serie di pubblicazioni e di mostre sul tema, nutrite oggi più che mai dalla relazione diretta con il tema di Expo 2015...

  • Italian Material Design: imparando dalla storia
    V. 2 N. 4 (2014)

    Il quarto numero di «AIS/Design. Storia e Ricerche», curato da Giampiero Bosoni e Marinella Ferrara, affronta il tema del design dei materiali letto nell’evoluzione storica della cultura del progetto industriale, e non solo, in Italia.

  • Design italiano: storie da musei, mostre e archivi
    V. 2 N. 3 (2014)

    Il terzo numero di «AIS/Design. Storia e Ricerche», il primo monografico di questa rivista e curato da Fiorella Bulegato e Maddalena Dalla Mura, è dedicato alla storia del design italiano letta attraverso la storia di musei, mostre e archivi. Tali luoghi della mediazione sono raccontati nei vari contributi per il ruolo che questi hanno avuto nella definizione, diffusione e discussione del design in Italia.

  • Palinsesti
    V. 1 N. 2 (2013)

    Il secondo numero è arrivato. Si tratta ancora una volta di un numero miscellaneo, ricco di spunti, tematiche e autori diversi per generazione, approcci e punti di vista. Una ricchezza di cui la rivista si fa promotrice, senza voler imporre una visione monocratica della storia del design, una ricchezza a cui è richiesto – come elemento comune e imprescindibile – quello di essere il risultato di ricerche originali scientificamente fondate, di un lavoro di riflessione non autoreferenziale, ma aperto e dialettico.
    Nell’epoca pre-tipografica, il palinsesto era la pergamena, tavoletta o pagina dalla quale veniva grattata via la prima iscrizione per poterne tracciare un’altra successiva. A ben guardare, non c’è nulla di più contemporaneo dell’idea di palinsesto nei modi della scrittura digitale. 

  • Costellazioni
    V. 1 N. 1 (2013)

    Costellazioni, il titolo del primo numero di «AIS/Design. Storia e Ricerche», sintetizza l'intenzione del journal di aprire lo sguardo su filoni e temi diversi, anche lontani fra di loro, delle storie del design. Per dare spazio tanto ai settori più antichi e consolidati, quanto alle aree di interesse più recente. Ma apertura non significa perdersi in una nebulosa di cui si spostano di continuo i confini perdendo di vista l’area di pertinenza del design, espandendo la sua giurisdizione su territori altrui, dilatando a ritroso i tempi della sua nascita, come se fossimo incapaci di confrontarci con la sua identità storica, disconoscendola continuamente. Apertura significa – con le parole di Siegfried Giedion (1967) – essere consapevoli che i fatti che sottoponiamo al vaglio storico sono “come le costellazioni degli astri. Lo storico non può tracciare il corso degli avvenimenti come l’astronomo. Ma ha un punto in comune con lui: che continuamente emergono nuove costellazioni e mondi prima invisibili. E come l’astronomo deve rimanere eternamente al suo posto di osservazione”.