“Design is simultaneously global, regional, national and local.” (Calvera 2005)
La call si propone di affrontare il tema espresso nel titolo sia per quanto riguarda le metodologie e le teorie che le pratiche di progetto nelle sue varie declinazioni (design di prodotto, servizio, comunicazione visiva, ambienti, etc.) e di raccogliere contributi dal taglio storico e/o critico che mettano in luce in particolare:
- esperienze, relative a luoghi e contesti, rimaste inesplorate o poco indagate nella storia del design italiano e internazionale che possano mettere in evidenza nuove mappe e geografie della storia;
- reti e dinamiche di relazione tra progettisti, scuole/istituzioni, aziende, organizzazioni/associazioni sviluppate lungo le direttrici centro-periferia, locale-globale, nazionale-internazionale;
- casi di interazioni, influenze e condizionamenti reciproci tra contesti diversi, in andata e ritorno ovvero del trasferimento di modelli progettuali, produttivi, teorici dalle aree periferiche a quelle del centro;
- relazioni fra i protagonisti del design e le associazioni internazionali che hanno stimolato evoluzioni della cultura del progetto;
- cambiamenti nell’organizzazione del lavoro, della progettazione, della produzione, della distribuzione e del consumo dovuti a relazioni, scambi e confronti di diversi punti di vista legati a diversi contesti;
- altre questioni coerenti con gli obiettivi della call.
Parole chiave: storia del design, geografia relazionale, context-related, decolonizzazione, network, locale, nazionale, internazionale, globale, centro, periferia, design culture, industrial culture.
Il termine per l’invio di proposte è stato prorogato al 17 luglio 2020.
Illustrazione di copertina di Mario Piazza (2020).