Dialoghi sul baricentro del design
a cura di Pierfrancesco Califano, Stefania D‘Eri, Andrea Lancia, Fabiana Marotta, Giovanna Nichilò, Emilio Patuzzo
Promossa da un gruppo di giovani soci AIS/Design, e sostenuta dal Direttivo, Dialoghi sul baricentro del design è un’attività culturale online che ha l’intenzione di coinvolgere attivamente l’Associazione nella discussione di quelli che Giovanni Anceschi ha definito “baricentri disciplinari”, e del ruolo che gli studi storici hanno svolto o possono svolgere nella costruzione del design come pratica professionale e disciplina accademica.
Negli ultimi anni, uno dei temi più dibattuti dalla comunità di studiosi e designer riguarda i limiti, le possibilità e l’area di pertinenza del design. La nozione di “baricentro disciplinare” permette di riconoscere che se “non c’è più l’idea che ci siano regioni ed esclusività disciplinari definite rigidamente” tuttavia “qualcosa di stabile e costante permane pur sempre”.*
Dialoghi sul baricentro del design nasce dalla convinzione che tra i compiti dello storico ci sia quello di individuare tali costanti, di riconoscere e selezionare quei fenomeni che costituiscono la spina dorsale di una disciplina.
La prima edizione dei Dialoghi – che si svolgerà nel 2025 – si concentrerà su tre categorie, “idee”, “relazioni” e “impatti”, con brevi interventi seguiti da una discussione moderata dai curatori e aperta al pubblico.
Socie e soci AIS/Design sono invitati a contribuire per primi proponendo un intervento di massimo 15′ che ricostruisca criticamente la storia di una specifica “idea”, una particolare “relazione” o un singolo “impatto” che caratterizzano il baricentro del design:
- i. con la sezione “idee” si intende stimolare una riflessione sulla storia delle idee nel design, secondo un filone ormai maturo della ricerca storica che, a partire dai primi corsi universitari di J. Nordström e A. O. Lovejoy, ha trovato compimento nella Storia di sei idee di W. Tatarkiewicz. Ai partecipanti sarà chiesto di proporre contributi intorno a idee, concetti, approcci, teorie che – provenendo da altri campi del sapere o elaborate all’interno del discorso progettuale – hanno strutturato il design come pratica professionale e come disciplina accademica;
- ii. con la sezione “relazioni” si vuole attivare una discussione sui rapporti che caratterizzano il design. Come è noto, è difficile pensare al design se non in relazione ad altri attori e altri campi del sapere. Ai partecipanti sarà chiesto quindi di proporre analisi storiche delle relazioni che il design ha intessuto e intesse con il mondo industriale, con le istituzioni, con gli enti pubblici e privati e con altre discipline;
- iii. con la sezione “impatti” si propone di analizzare tanto il ruolo che il design ha rivestito nella società, quanto l’influenza che il discorso progettuale ha avuto nei dibattiti di altre discipline.
Il calendario e i tempi degli incontri saranno definiti in relazione all’adesione all’iniziativa da parte dei soci.
Gli incontri potranno essere restituiti in seguito in altre forme, attraverso i canali di comunicazione e editoriali AIS/Design.
Per contribuire alla iniziativa, socie e soci possono inviare la loro proposta attraverso il seguente modulo, entro il 12.03.2025:
https://forms.gle/aJrPZ91419sHvq5j8
Crediamo che richiamare l’attenzione della comunità degli storici del design sullo statuto disciplinare sia un contributo importante per valorizzare il loro ruolo nella formazione di un’idea articolata e chiara del baricentro del design, e nel dibattito contemporaneo della disciplina.”
Pierfrancesco Califano, Stefania D’Eri, Andrea Lancia,
Fabiana Marotta, Giovanna Nichilò, Emilio Patuzzo.
Nota
* G. Anceschi, in G. Camuffo, M. Dalla Mura [a cura di], Graphic Design Worlds/Words, Electa, 2011, p. 25.